Lino Tomei

Lino Tomei

Presidente della Cassa Edile di Roma e Provincia dal 22 giugno 1964 al 14 gennaio del 1980

Incontriamo il Presidente Tomei nei suoi uffici, la sua disponibilità è assoluta.

Alla prima domanda su come nasce la Cassa Edile di Roma, quale contesto ne caratterizza il suo esordio, risponde come un fiume in piena. Ci parla della prima Cassa che esisteva a Milano e di come avanzasse soprattutto al nord Italia la richiesta di un Istituto che fosse di mutualità ed assistenza privatistica in aggiunta a quella che era la Previdenza Sociale. Di come cominciassero a sorgere le prime Casse Edili previste dai contratti collettivi, di come Roma non potesse fare a meno di uno strumento simile. Ci racconta delle difficoltà iniziali del viaggio fatto in rappresentanza dell’ACER in tre città del nord, Bologna, Torino e Genova per studiare il funzionamento delle Casse Edili di quelle città, di come avessero superato gli ostacoli e risolto le varie problematiche.

Ci dice la composizione della delegazione formata da Pintossi per la Filca Cisl, Fredda per la Fillea Cgil e Bencivenga per la Feneal Uil.

Dal verbale del consiglio di amministrazione del 1° settembre 1961: 

“relazione sull’esito della visita alle Casse Edili di Genova, Torino, Bologna. Dietro invito del Presidente, il rag. Tomei e il comm. Pintossi intrattenevano diffusamente i convenuti sui risultati del viaggio recentemente compiuto in alta Italia, per esaminare il funzionamento delle Casse Edili di Torino, Genova, Bologna, al fine di trarne utile insegnamento per l’organizzazione ed il funzionamento della Cassa Edile di Roma. Nel corso di tale visita è stato accuratamente esaminato il funzionamento delle Casse Edili delle località suddette, sotto i molteplici aspetti, organizzativi, contabili, mutualistici ed assistenziali. E si è constatato che le Casse in questione, dopo il periodo iniziale colmo di difficoltà ed imprevisti, funzionano egregiamente e danno risultati apprezzabili, specie sotto il punto di vista assistenziale. E’ da tener presente che per i servizi di cassa, la sede di Torino in particolare, impiega macchine contabili assai costose ma molto funzionali. L’ing. Costa riconosce che il viaggio in alta Italia è stato utilissimo ai fine della organizzazione della Cassa romana la quale per altro, deve essere inquadrata, a suo avviso, in base alle necessità, alle proporzioni e alla consistenza numerica delle ditte e delle masse operaie, certamente più numerose a Roma che nelle altre città sopra menzionate. Il sig. Fredda conferma che il viaggio in alta Italia è stato molto proficuo, in quanto permetterà in sede di organizzazione della Cassa Edile di Roma, di evitare gli errori e gli inconvenienti manifestatesi nelle altre Casse.”